Arte essenziale
È paradossale che questa parola abbia fatto irruzione nella nostra vita quotidiana e ne sia diventata parte integrante: confino. Certo, significa costrizione, confinamento, ma deriva dalla parola confins, che designa i limiti estremi di un territorio, compresi quelli che separano spazi immensi come il cielo e la terra. È sempre usato al plurale, come se volesse aprire la porta alla diversità. Guardare la nostra situazione attuale da questo punto di vista, senza essere angelici, può incoraggiarci a spingere i nostri spazi di vita ai loro limiti estremi, e persino a superarli.
L'arte è una delle realtà che permettono di allargare le nostre frontiere. È forse in questo momento, in cui siamo privati dell'accesso a gallerie, mostre e musei, che ci prendiamo più tempo per contemplare le opere che ci circondano, che ricordiamo con nostalgia le visite passate e sentiamo più che mai il desiderio di tornare.
Tutti gli attori del mondo dell'arte lo hanno capito e stanno facendo il possibile per portare l'arte nelle nostre case. A loro va il nostro più sentito ringraziamento! Costretti a chiudere, contribuiscono a servire l'interesse generale, poiché non fanno parte dei luoghi che offrono prodotti o servizi "essenziali". E ci viene in mente la domanda che spesso viene posta agli esami di filosofia: l'arte è utile? La risposta che dovremmo dare in questi giorni potrebbe essere: "No, per questo è essenziale". Il piano di Robert Filliou sarebbe consistito in questa massima, che abbiamo ricordato nel nostro primo editoriale: "L'arte è ciò che rende la vita più interessante dell'arte".
Clara Pagnussatt