Appogiature
In musica esiste un ornamento dal sapore particolare, a partire dalla parola stessa che lo designa, dall'italiano appogiare: appogiatura. Questa nota inaspettata prende in parte il posto di quella appropriata, non per sostituirla ma per sostenerla. La nota principale, lungi dall'offendersi, ne viene esaltata. Ciò che è ancora più sorprendente è che questo potenziamento avviene attraverso una dissonanza. Nelle parole del compositore Jean-François Zygel, "l'appogiatura è quando si fa qualcosa di diverso da quello che si dovrebbe fare... ed è bello".
Scavando più a fondo nell'etimologia, il latino ci insegna che appoggiare è sollevarsi: appodiare deriva da ad podium che significa "vicino a un punto alto" - nell'anfiteatro, la piattaforma intorno all'arena. Infine, questa parola nasconde un vero e proprio programma di vita. L'armonia si raggiunge a volte attraverso l'imprevisto, attraverso il successo di un progetto, attraverso il sostegno che otteniamo all'interno di un team o attraverso una partnership. E la parola "appogiatura" ne richiama più che mai un'altra: insieme.
Clara Pagnussatt