Ut pictura poesis
Da oltre due decenni, la poesia viene celebrata durante la stagione in cui i cinque sensi vengono esaltati dal risveglio della natura. Il Printemps des Poètes ci ricorda che la natura è un'opera d'arte, che la poesia è un'opera d'arte e che l'arte è poetica, cioè creativa.
Da Michelangelo a Michaux, la poesia incontra talvolta la pittura nelle figure del pittore-poeta o del poeta-pittore. Essa incarna un ideale estetico occidentale segnato dall'adagio Ut pictura poesis, "La poesia è come la pittura" (1). Evocando la distanza e la luce, Orazio colloca il confronto in una dimensione sensoriale, al di là della dimensione creativa. Una poesia va guardata, come un quadro. Molti secoli dopo, Leonardo da Vinci scrisse: "La pittura è poesia che si vede, e la poesia è pittura che si sente più che si vede". Quindi l'udito è coinvolto in questa relazione. La combinazione delle arti poetiche e pittoriche diventa una congiunzione di sensi, dove ogni senso è una porta aperta a tutti gli altri. L'occhio diventa tattile e si assapora la consistenza vellutata di un tessuto.
La materia pittorica emette un suono, e sentiamo la fragranza di alcuni versi recitati. (1) Orazio Ars poetica, v. 361-365 (I sec. a.C.) (2) Leonardo da Vinci, Codex Urbinas Latinus, 1270
Clara Pagnussatt
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